Giovedì 30 luglio 2020

Cassa Forense: il termine di invio del Mod. 5/2020 differito al 31 dicembre

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Sul sito internet di Cassa Forense è attiva, dal 20 luglio scorso, la procedura di invio del modello 5/2020, il cui termine è stato differito al 31.12.2020.
Collegandosi al sito www.cassaforense.it, sezione "Accessi riservati" - "Posizione personale", con le proprie credenziali, codice meccanografico e codice PIN personale, si accederà alla procedura di invio.

I contributi dovuti in autoliquidazione per l'anno 2020, precisa Cassa Forense, potranno essere corrisposti, previa scelta obbligatoria e irrevocabile con una delle seguenti modalità alternative:

  • nelle consuete due rate o in unica soluzione entro il 31.12.2020, a mezzo M.Av. senza interesse e sanzioni;
  • in due rate annuali di pari importo con scadenza 31.03.2021 e 31.03.2022, a mezzo M.Av. maggiorate dell'interesse dell'1,50%, su base annua, senza sanzioni; tale interesse verrà calcolato con riferimento alla prima rata dal 01.01.2021 al 30.03.2021 e per la seconda dal 01.01.2021 al 30.03.2022;
  • mediante iscrizione nel ruolo 2021 (da formare a ottobre 2021), maggiorati degli interessi nella misura dell'1,50%, che saranno calcolati a decorrere dal 01.01.2021 al 31.10.2021 (data di formazione del ruolo) senza sanzioni, con possibilità di chiedere ulteriori rateazioni direttamente al Concessionario (fino a 72 rate).

Nel caso la contribuzione complessivamente dovuta per contributo soggettivo e contributo integrativo risulti inferiore a € 30,00 il versamento dovrà essere effettuato necessariamente entro il 31.12.2020.


Fonte: http://www.cassaforense.it
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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

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