Martedì 6 maggio 2025

Riqualificazione energetica: detrazione Irpef salva anche senza comunicazione tempestiva all’ENEA

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Sentenza n. 70/4 del 6 febbraio 2025 la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto ha chiarito che la mancata osservanza del termine di 90 giorni dalla conclusione dei lavori per trasmettere all’ENEA i dati relativi agli interventi di miglioramento energetico edilizio non fa venir meno la possibilità di usufruire della detrazione Irpef per le spese di risparmio e riqualificazione energetica sostenute. 

L'agevolazione, infatti, trova la sua ragione giustificativa nell'effettività del costo sostenuto, e quindi l'omessa o tardiva comunicazione non comporta il diniego di riconoscimento della detrazione.


Fonte: https://www.dgt.mef.gov.it
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    Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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