Venerdì 24 gennaio 2025

Esonero canone Tv in bolletta: in scadenza il termine per richiederlo

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Entro il 31 gennaio i contribuenti che non possiedono un apparecchio televisivo e sono intestatari di un contratto di energia elettrica residenziale ad uso domestico possono richiedere l'esonero dal pagamento del canone Tv tramite addebito in bolletta.
Per farlo è necessario presentare l'apposito modello di dichiarazione sostitutiva all'Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite intermediario. 

La comunicazione ha effetto per l'intero canone dovuto per l'anno in corso. Pertanto è necessario riconfermare ogni anno di non possedere la televisione, presentando nuovamente la dichiarazione sostitutiva completa.
L'esonero sarà valido per tutto il 2025 se la dichiarazione è presentata entro il 31 gennaio, mentre, se presentata dal 1° febbraio e fino al prossimo 30 giugno,  l'esonero varrà sul secondo semestre dell'anno.

La dichiarazione sostitutiva deve essere presentata direttamente dal contribuente titolare di utenza elettrica residenziale, o dall’erede, tramite:

  • l’apposito servizio web disponibile nell'area riservata dell'Agenzia Entrate, accedendo tramite SPID, CNS o CIE, oppure, nei casi previsti, tramite credenziali Entrate o Fisconline;
  • intermediari abilitati (Caf, professionisti, ecc.);
  • posta elettronica certifica (Pec), purché la dichiarazione stessa sia sottoscritta con firma digitale, all'indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it. Se sottoscritta con firma autografa ne deve essere allegata copia per immagine, insieme alla copia di un documento di identità;
  • raccomandata senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 - 10121 Torino, allegando un documento di riconoscimento valido.

Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

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